Capodanno

Le cose finiscono. E ci sentiamo soli. Le persone, l’amore, l’anno vecchio, tutto si allontana da noi. Ma dopo un po’, con la precisione di una rima in una filastrocca, le cose tornano. Non sempre, però certe volte lo fanno. Magari in maniera misteriosa, magari non ce ne accorgiamo. Per restare attenti al ritorno di ciò che amiamo, e per festeggiare Capodanno, ecco un mazzo di rime firmate da Gianni Rodari e colorate da un disegno di Bruno Munari.
image1(Qui la versione in PDF)

Insieme alle rime, ecco un po’ di musica. Una canzone scritta da Frank Loesser nel 1947 e incisa da una quantità di musicisti (specialmente nei loro album natalizi). Il titolo: What are you doing new year’s eve. Questa è la versione di King Curtis, un robusto sassofonista nato in Texas nel 1934 e morto accoltellato a New York nel 1971. L’incisione risale al 1968. Il sax è come un pianto, però a un certo punto, fra una nota lamentosa e l’altra, c’è anche un brivido di allegria. Buon 2016!

PS: Ho preso “Capodanno” da Filastrocche in cielo e in terra (Einaudi), con i testi di Rodari e i disegni di Munari. Il libro è stato pubblicato per la prima volta nel 1960.

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Un pensiero su “Capodanno

  1. Ah, la malinconia strascicata del sax. Una delle voci della nostra epoca. Bach e Beethoven, per dire, furono pre-sax. Noi amiamo Bach e Beethoven. E il sax.

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