Il vento giusto

CARTOLINE (APRILE)

“Cartoline” (#cartoline2020) è un progetto ideato e scritto da Yari Bernasconi e Andrea Fazioli.

CARTOLINA NUMERO 13
Da una casa vuota
Il vuoto occupa la maggior parte dello spazio: fra le galassie o intorno al nucleo delle cellule, nei lunghi pomeriggi dell’infanzia o della vecchiaia, nei nostri pensieri quando crediamo di non pensare… Ma nel vuoto, se prestiamo attenzione, troviamo sempre qualcosa. Anzi, la tensione verso la pienezza vibra spesso nelle giornate più pigre, quando ci sembra di non avanzare. E infatti eccoci qui. I locali della casa vuota, bianchi, spogli, privi dei segni lasciati dalle abitudini, possono rappresentare bene la fine di una storia. Così ci aggiriamo sperduti fra le stanze, quasi in punta di piedi, timorosi di turbare il silenzio perfetto dell’assenza. Ma come non scorgere allo stesso tempo i segni di una rinascita? Il taglio della luce sul pavimento, le finestre aperte, il canto sommesso degli uccelli, l’odore della vernice. Ogni casa vuota è anche una promessa.

CARTOLINA NUMERO 14
Da Tempelhof, Berlino, GermaniaSiamo sulla pista dell’aeroporto. Poco lontano emerge un edificio immenso: nelle intenzioni dei nazisti doveva diventare uno dei più grandi del mondo, forse il più grande di tutti. Camminiamo tra l’erba e l’asfalto. Tira il vento giusto. Gli aquiloni volano alti, sopra le teste delle famiglie con il pic-nic.

CARTOLINA NUMERO 15
Dall’isola di Robinson Crusoe, nell’Oceano Atlantico
Se stai leggendo questa cartolina è perché hai trovato la bottiglia che – chissà quanto tempo fa – abbiamo gettato fra le onde, con la speranza che le parole non si perdessero. Su quest’isola naufragò il marinaio Robinson Crusoe il 30 settembre 1659, e qui restò per ventotto anni, «circondato da ogni parte dal mare». Ogni tanto lui la chiamava «Isola della Speranza», ogni tanto «Isola della Disperazione». Se ci si industria per sopravvivere, il posto non è malaccio: acqua fresca, prati, boschi, spiagge, montagne, cacao, aranci, limoni, cedri, tabacco, frutti e animali di ogni genere. Certo, per quanto ci sentiamo al sicuro, anche a noi un giorno accadrà «con enorme sorpresa di vedere sulla spiaggia l’impronta di un piede umano scalzo». Ci riempirà di paura, perché scopriremo che l’altro, il diverso, non viene dall’esterno ma è già qui, nel cuore del nostro territorio. Lo straniero affiora dentro di noi. È un frammento sconosciuto del nostro io. Avremo il coraggio di accoglierlo?

CARTOLINA NUMERO 16
Da Hirschengraben, Berna, Svizzera
In questo fosso, che non è un fosso ma una piazza, hanno scorrazzato per 120 anni cervi e altri animali, fino al 1877. Ora scorrazzano creature non meno curiose, bipedi che paiono sempre affaccendati: si fermano circospetti al bar, rapidamente bevono e pagano, sbirciano l’orologio, sbuffano a cadenze regolari, entrano infine nella carrozza di un tram rosso che sul tabellone porta l’indicazione “Saali” (e una volta giunti al capolinea, con ogni probabilità, “Sceendi”). L’unico a rimanere immobile e impassibile è Adrian von Bubenberg, dall’alto del suo bronzo. Anche noi non ci fermeremo molto: il tempo di scriverti e di lisciarci le penne per la prossima migrazione.

PS: Potete leggere qui le prime quattro cartoline, qui le cartoline dalla quinta all’ottava e qui le cartoline dalla nona alla dodicesima.

PPS: Adrian Von Bubenberg (1424-1479) è un personaggio storico che si è guadagnato una statua in Hirschengrabenplatz. Le citazioni da La vita e le avventure di Robinson Crusoe sono tratte dall’edizione italiana a cura di Ludovico Terzi, pubblicata da Bompiani nel 1985. La versione originale di Daniel Defoe risale al 1719. La fotografia storica di Hirschengraben proviene da internet.

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