CARTOLINE (FEBBRAIO)
“Cartoline” (#cartoline2020) è un progetto ideato e scritto da Yari Bernasconi e Andrea Fazioli.
CARTOLINA NUMERO 5
Da Kilkenny, IrlandaPiove. Il fiume An Fheoir ha un colore rossastro. Il castello è un’apparizione, l’erba verde una promessa. Il centro commerciale, più avanti lungo la strada, è soltanto un centro commerciale. Ci viene in mente una vecchia canzone, ma nessuno di noi ricorda le parole. Possiamo inventarne di nuove?
CARTOLINA NUMERO 6
Da Piazza del Sole, Bellinzona, Svizzera
Siamo nell’ombelico del mondo. Sopra stanno ballando. Quaggiù, invece, nelle viscere dell’autosilo, si respira aria vecchia (poco ossigeno, molta anidride carbonica). Alziamo gli occhi verso il soffitto. Oltre la durezza del cemento, oltre le sbarre e l’asfalto, hanno eretto una grande tenda. La usano per celebrare i riti: oggi tocca al carnevale, domani sarà qualche altro sacrificio collettivo. Noi continuiamo a camminare nella penombra. Stiamo attenti al silenzio e al baccano che copre il silenzio. Pensiamo all’infuriare dei «bagordi», come li chiamano i giornali. Ai re doverosamente allegri, ai bicchieri doverosamente riciclabili, alla folla doverosamente entusiasta: saluti, risate, urla, bocche, saliva… Sopra la tenda c’è la rupe, sopra la rupe il castello, sopra la torre una grande maschera e infine, sopra la punta della torre, il cielo. E le stelle.
CARTOLINA NUMERO 7
Da Venezia, Mar Mediterraneo
Che cosa aggiungere che non sia già stato detto? A Venezia è sempre tutto come deve essere, anche in questo luminoso mattino del tardo XXI secolo. Checché ne dicano i puristi e i nostalgici, da quando hanno trasferito Venezia sulla Grande Nave le visite risultano più rapide, più comode, perfino più naturali. Noi siamo saliti a Genova, ma avremmo potuto farlo anche a Nizza o a Marsiglia: tutti i porti da dove transita Venezia sono ormai serviti dai lussuosi pullman della Compagnia. Peccato che tu non sia con noi. Se vuoi venirci in futuro, comunque, fa’ attenzione alle date: dall’anno prossimo, con l’allargamento dello stretto di Gibilterra, la città sarà quasi otto mesi all’estero, fuori dal Mediterraneo.
CARTOLINA NUMERO 8
Dalla stazione di Lamone-Cadempino, Svizzera
Tu dirai che non è (solo) il bar a essere anonimo: siamo noi due, finiti qui chissà come, a essere due anonimi avventori in un anonimo pomeriggio né caldo né freddo, che attraverso le finestre mostra il suo cielo di anonime nuvole transitorie. Ma come può essere anonimo un 29 febbraio? Giunti alla stazione ci viene in mente che il 29 febbraio del 2000 uno di noi era in viaggio proprio lungo questa tratta, e annotava su un taccuino quanto sia «raro un anno bisestile all’inizio di un secolo: 1800, 2000, 2400». Contemplando i fili di pioggia sui vetri, pensava che «nessuno di noi vivrà un giorno come questo». Poteva immaginare che il 29 febbraio 2020 ci saremmo trovati davanti ai binari, a spiare il riflesso di un ricordo in ogni treno che passa? Certo, nel 2400 non ci saremo, ma oggi sì. Precisamente vent’anni dopo. E vorremmo trovare le parole per dire a quel ragazzo quanto sono straordinarie le giornate anonime. Chissà, forse un giorno riusciremo a capirlo anche noi.
PS: Potete leggere qui le prime quattro cartoline.
PPS: La fotografia della cartolina numero 8 è presa da internet. Si tratta proprio di una vecchia cartolina, non sappiamo di che anno. Di sicuro quel giorno nessuno di noi due era da quelle parti, anche perché non eravamo ancora nati. Ma è consolante sapere che la stazione di Lamone-Cadempino esisteva già e che, in un certo senso, ci aspettava.
Venezia: surreale, mi confonde! No, non voglio andarci così…
Per fortuna Venezia, nonostante le avversità, rimane salda sull’acqua (e confidiamo che resisterà anche nei prossimi secoli!).
Ogni volta una sorpresa! Bella iniziativa 🙂 Siamo solo in febbraio, ma mi sento come se ogni mese ricevessi per posta i vostri “viaggi straordinari”… è un bell’appuntamento! Questo mese, grande la Venezia fantascientifica ma anche il carnevale “visto da sotto”!
Mi piace questo progetto molto intimo eppure universale. È di questi testi che abbiamo bisogno: piccoli sguardi dentro di noi, piccoli aggiustamenti. Questo mese in particolare ho apprezzato la brevità profonda di Kilkenny e l’incrociarsi dei piani temporali nella piccola stazione dal nome lungo.
Conosco Fazioli da questo blog (e poco altro), così come Bernasconi, del quale comunque mi sono procurato la silloge poetica, incuriosito dalla serie “Paradeplatz”. Apprezzo la capacità di scrittura, la sensibilità nella descrizione del mondo. E però… non sentite che questo mese le cartoline sono di troppo? Perché non dedicare le vostre energie a una riflessione sul coronavirus, che è l’urgenza di cui abbiamo bisogno? Qual è la vostra opinione sul Covid-19? Abbiamo bisogno di poeti che scrivano questo nei blog!
Spero che lei stia scherzando!
Gentile Tommaso, grazie per gli apprezzamenti. Per rispondere alla sua domanda, ci pare che scrivere o ricevere una cartolina sia sempre un’esperienza proficua; perciò abbiamo avviato questo progetto. Un cordiale saluto, buon pomeriggio!
Un progetto di scrittura unico! L’incontro fra due autori – poeta e prosatore – la capacità di usare stili diversi, la delicatezza. Aspetterò con piacere le prossime cartoline!
Una curiosità. Scegliete le cartoline settimana dopo settimana o le avete già scritte in anticipo?
Grazie, Morena, siamo lieti che abbia apprezzato le nostre cartoline. Per rispondere alla sua domanda, il progetto si compie mese dopo mese, senza nessuna pianificazione. In questo momento, infatti, non sappiamo ancora quali cartoline spediremo nel mese di marzo…
Un cordiale saluto, buon pomeriggio!
In questi giorni che sicuramente per me (per molti di noi) sono di stress, le vostre cartoline sono un grande aiuto. Un invito a pensare me stessa e il mondo. Qualcosa di leggero ma con profondità esistenziale. Personalmente è di questo che ho bisogno. Grazie!